LIBERI E IN SALVO I MACACHI DI VERONA: STOP ALLA SPERIMENTAZIONE SUI MACACHI ALL’INTERNO DELL’UNIVERSITA’

Breve reportage dal vivo dell’inserimento di Charlie, Bob e Lucio nella loro nuova casa a Semproniano, nel centro di recupero della LAV. Lo racconta Laura Bocchi, consigliera delegata alla Tutela e al Benessere Animale del Comune di Verona, che ha promosso, sostenuto e seguito la loro liberazione fino a destinazione.

 

di Ilaria Beretta

Insegnante, giornalista, scrittrice

 

Alcuni mesi fa, il Comune e l’Università di Verona hanno raggiunto un accordo per liberare i tre macachi destinati alla sperimentazione e hanno istituito un premio per una tesi di laurea su metodologie di ricerca alternative alla sperimentazione sugli Animali. Insieme a Laura Bocchi, il sindaco di Verona Federico Sboarina e il rettore dell’Università Pierfrancesco Nocini.

Consigliera Bocchi, i macachi sono finalmente liberi, lei ha voluto accompagnarli, come è stato il viaggio verso Semproniano? C’è stata occasione di conoscerli un po’?

 

Il Viaggio verso il CRASE di Semproniano è stato emozionante, ero molto in tensione per come avrebbero reagito i tre macachi sia al viaggio in auto, soprattutto Charlie, il più anziano che da 28 anni si trovata nel Dipartimento di Neuroscienze di Verona, sia alla loro nuova definitiva dimora. Ho seguito con la mia auto passo passo l’ambulanza che li trasportava, abbiamo effettuato qualche sosta per controllare la loro salute, ma a parte un po’ di agitazione iniziale per il primate più vecchio, poi è tutto filato liscio. All’arrivo a Semproniano sono state stabilite le assegnazioni di dimora, Charlie e Lucio in contesti vicini, nella speranza di una futura integrazione fra loro, mentre Bob ha una struttura a parte, con zona esterna in esclusiva per lui.

I tre ragazzi hanno tutti un carattere molto diverso, nel caso di Charlie è anche dovuto alla sua storia, che lo vede arrivare a Verona assai giovane e permanere poi nel dipartimento, all’interno della sua gabbia, per quasi 30 anni, questo lo ha sicuramente provato a livello fisico, e lo ha anche abituato ad un contesto che era possibile lo rendesse poi spaesato a qualsiasi cosa di diverso. Invece nel giro di 24 ore Charlie ha reimparato ad arrampicarsi negli arricchimenti ambientali costruiti per lui, ha mangiato subito delle mele, e ha snobbato i biscotti di crusca. Lì per me è scesa la tensione, ho pensato “Ce l’abbiamo fatta!”.

Per Bob e Lucio ero meno preoccupata, sono individui più giovani e che hanno subìto interventi meno invasivi, per cui ancora recuperabili. Lucio è il più accomodante del gruppo, lo si vede anche dall’espressione, come per noi umani anche per loro vedi tutto dal volto, ed il volto di Lucio è disteso e curioso. Appena inserito nella sua struttura Lucio si è arrampicato, si è seduto nella parte più vicina al contatto umano, ha giocato ciondolando le sue meravigliose zampe, e ha seguito tutto ciò che accadeva davanti a lui con molta curiosità, senza mostrare i denti una sola volta. Lucio è anche quello che da quasi subito si è lanciato nella zona esterna, senza esitazione, e dopo 12 ore dal suo arrivo già sperimentava la sensazione della pioggia sulla pelliccia giocando con le goccioline che cadevano. È stato commovente. Bob invece è l’irruente del gruppo, ha un bel caratterino da maschio intero, e anche in Università veniva tenuto separato dagli altri. Probabilmente la cattività lo ha reso molto diffidente verso l’uomo, e per questo anche giustamente pronto ad aggredire. Bob si è fatto sentire, ci ha spesso mostrato i denti e ci ha fatto capire di stargli lontano, e così è stato fatto e sarà fatto. Come ognuno di noi anche loro hanno il loro carattere, e per questo macaco sarà rispettata quella che è la sua attitudine, per cui sarà lui a dettare i tempi rispetto al suo essere pronto a tentare cose nuove, a provare gli alberi, a provare la pioggia, a provare il vento e la vista dei suoi simili. Bob non si fida di noi umani per cui deve avere la possibilità di toccare con mano, centimetro per centimetro, che la strada che ha davanti non lo ferirà. Non più.

 

In questi giorni la notizia della liberazione di Charlie, Bob e Lucio ha trovato posto anche nei notiziari e nei quotidiani nazionali e forse si sono create qualche confusione o ambiguità, potrebbe chiarirci se l’Università di Verona si è davvero impegnata a non sperimentare più sui macachi? E se ciò sta accadendo realmente? 

 

Assolutamente sì. Comune di Verona ed Università degli Studi di Verona hanno firmato un protocollo di intesa in cui è stata sancita la chiusura definitiva della linea di sperimentazione su ogni primate non umano, e posso aggiungere anche che l’attenzione verso il refinement è già molto alto, questo grazie al nuovo rettore illuminato, il Prof. Pierfrancesco Nocini, per cui a oggi l’utilizzo di animali è molto ristretto sia nella quantità che nelle specie, percorso che io auspico vada col tempo verso il replacement totale.

 

 

Un importante risultato è stato quindi raggiunto. Coniugare la difesa degli animali e la politica non è facile: nella sua campagna elettorale quali sono stati i punti cardine che ha realizzato e che quelli deve ancora realizzare?

Per quel che mi riguarda ho evitato di fare promesse, chi ha seguito la mia campagna elettorale sa solo che ho sempre dichiarato di amare molto gli animali, senza promettere specificità che poi avrebbero dovuto magari scontrarsi con il concreto. Il mio mood è sempre stato quello di ascoltare la Associazioni animaliste del territorio, che ho voluto coordinare in una Consulta Comunale appositamente istituita; sono loro che mi danno gli obiettivi, e con loro discuto delle eventuali criticità, e poi sempre con loro alla fine di ogni anno faccio il punto della situazione. Ad inizio mandato mi hanno chiesto di modificare il Regolamento per la Tutela degli Animali inserendo specie mai normate e sanzionando la stabulazione degli animali sui balconi, mi hanno sollecitato l’abolizione delle licenze per le botticelle, la costituzione di un Albo per le Gattare/Coadiuvanti alla gestione delle colonie feline, di normare la possibilità di fare ordinanze di divieto di possesso animali a chi si è macchiato di maltrattamenti, e molto altro, fra cui la dismissione della linea di sperimentazione sui macachi. Ad oggi ho fatto tutto. Prima delle prossime elezioni ho chiesto di darmi altri obiettivi, per cercare di portare a casa il più possibile finché ho la fortuna di essere qui dentro, poi chissà…

Lei è in quota alla Lega Nord, un partito politico che, come altri, ad esempio il PD, ha all’interno forze che caldeggiano la caccia, riesce a dialogare con tutti?

Io sono convinta che la politica la facciano le persone, e per quel che mi riguarda ho sempre trovato nel partito chi mi ha appoggiato. Salvini ha da non molto creato il Dipartimento interno al movimento per sviluppare idee e linea politica rispetto al tema del Benessere Animale, esso è presieduto dall’On. Filippo Maturi, che ha voluto dare a me la gestione del dipartimento nel Veneto. Per me questo è stato un grosso segnale rispetto a quella che è l’idea del partito, che, ci tengo a precisare, ad oggi non ha altri dipartimenti riguardanti gli animali con temi diversi dal fronte benessere. La Lega per me è il partito che incarna più di tutti la rappresentatività concreta di quella che è la società, ed oggi la società è sempre più empatica e rispettosa verso gli animali.

Potere politico e potere economico: ha mai subito pressioni per “mitigare” le sue pretese di rispetto degli Animali?

Più che pressioni ho ricevuto qualche ‘consiglio’, soprattutto quando ho iniziato a lavorare ad una normativa che nel Comune di Verona limitasse molto l’utilizzo degli animali nei circhi, che sappiamo sono molto tutelati dalla legge 337/1968, la quale impedisce ai Comuni di impedire l’attendamento sul proprio territorio a chi utilizza animali. Tutte le ordinanze di divieto di attendamento dei vari Sindaci sono state impugnate, e i circensi hanno vinto, ho così deciso per Verona di fare un lungo lavoro in punta di diritto per inserire una norma il più restrittiva possibile ma che non cadesse nel rischio di essere annullata. In quel periodo mi è stato consigliato di essere più morbida, di rivedere la mia posizione, che così rigida poteva non riscontare il voto della maggioranza di cui avevo bisogno. Io ho perseverato per la mia strada forte anche del supporto del mio Sindaco, che non ha mai dubitato di me e mi ha permesso di fare tutto ciò che ho fatto. Sui circhi ero certa di quel che stavo facendo, e i risultati mi hanno dato ragione, alla fine la maggioranza dei miei colleghi è stata con me.

Una cosa importantissima: la Direzione Ambiente del Comune di Verona ha bandito un concorso per l’attribuzione di un premio per una tesi di laurea che tratti metodi alternativi alla sperimentazione animale. Anche in questa iniziativa c’è la sua “zampa”?

L’Università degli Studi della città ha portato avanti con noi un premio di laurea per chi studia metodi alternativi alla sperimentazione animale, il cui bando scadrà tra poche settimane, a luglio 2021, la speranza è quindi quella di poter incentivare lo studio di metodologie sostitutive. Quando è iniziata la trattativa per la dismissione della linea di sperimentazione sui macachi mi sono resa conto che, pur essendo una strada epocale, necessitava anche di supporto per coloro che si cimentano nello studio di metodologie alternative alla sperimentazione sugli esseri viventi non umani; diversamente ci troviamo in un circolo vizioso che si ri-alimenta in continuazione. Per far sì che un domani le sperimentazioni sugli animali siano pressoché nulle l’unica arma è incentivare, sovvenzionare, sponsorizzare chi vuole studiare metodi che possano sostituire completamente l’uso di animali. E per convincere i legislatori, gli scienziati, i tecnici, dobbiamo unicamente puntare sui giovani laureati che decidono di dedicare il loro percorso di studi al trovare nuove vie.

In alcune foto viene ritratta con un cane o un gatto; pensa che una fotografia con un vitello o un maialino o una gallina spiazzerebbe le persone che l’hanno votata? O che avendo fiducia in lei, queste persone riuscirebbero, magari gradualmente, a scegliere un mondo senza le brutalità degli allevamenti e delle macellazioni?

Le persone che mi hanno votata sanno che non mangio carne e che ho scelto di evitare anche i derivati animali in genere, seppur non ho imposto lo stesso regime alimentare alla mia famiglia. Molti di coloro che mi hanno votata e mi stimano sono sicuramente onnivori, tanti altri sono vegani. Chi crede in me, credo lo faccia per quello che sono riuscita a creare, e non per le mie scelte alimentari. Non mi piace essere radicale, imporre agli altri la mia scelta o giudicare chi non l’ha fatta; credo sia questo l’unico modo per mantenere la fiducia di tutti, fiducia che mi è fondamentale per continuare a tutelare gli animali. Io poi ho molta fede nel mondo, nell’empatia e nel rispetto, e so che la via ormai è segnata, basta solo continuare a camminare senza insistere a voler fare la guerra…

Verona è da sempre simbolo dell’”Amor giovane”, potente e incondizionato; la scelta del Comune e dell’Università di porsi all’avanguardia nei rapporti uomo-altri animali, potrebbe portare tanti nuovi giovani nel vostro ateneo, cosa vorrebbe dire loro?

Purtroppo fanno più notizia le cose negative che escono dalle istituzioni, e molti sono portati a pensare che la macchina amministrativa sia sempre in difetto, lontana dalla gente, arroccata nella sua auto-tutela, ma non è così. Le cose virtuose che vengono fatte dalle Istituzioni, compreso il Comune di Verona e l’Università degli Studi, sono tantissime, ma fanno purtroppo poca notizia, non sollevano vespai e non destano interesse. Il mio consiglio è iniziare ad essere cittadini attivi, non accontentarsi più di guardare i Consigli Comunali o i Senati Accademici dall’esterno, ma candidarsi per entrare e portare la propria voce. Bisogna smettere di pensare di essere utenti finali e ricordarsi di essere invece titolati a far parte della macchina che crea. Io un giorno ho deciso di fare la mia parte, pur sapendo che la mia era una goccia nell’oceano, eppure questa goccia che non cambia il mondo sta un pochino cambiando Verona. Tante più gocce, tanti più cambiamenti.