IL CIRCUITO DELLA SOFFERENZA

Il caso del Fixplan, il farmaco dell’azienda argentina Syntex che contiene un ormone ricavato dal sangue delle cavalle gravide e che viene utilizzato negli allevamenti intensivi di suini, approda in Parlamento.

 

Viene dall’Argentina una nuova sfida per chi non accetta la sofferenza inflitta agli animali, che nasce da un circuito del dolore. Questo circuito coinvolge da una parte le cosiddette Fattorie del Sangue e riguarda i cavalli, dall’altro gli allevamenti intensivi di suini, ovini e bovini per massimizzare produzione e quindi i profitti.

Ma andiamo per ordine.

 

Fattorie di morte

Tutto parte da fattorie in cui si ingravidano le giumente, dette Fattorie del Sangue, ancora presenti in Argentina. Un’indagine di Animal Welfare Foundation a partire dal 2015 mostra i maltrattamenti subiti dalle cavalle nel metodo di allevamento e ingravidamento.  Entro i 120 giorni di gestazione viene prelevato il sangue alle giumente, fino a 10 litri la settimana, per ricavare da esso la Gonadotropina serica equina (PMSG), un ormone legato alla gravidanza. Le gonadotropine servono a garantire all’embrione il corretto ambiente in cui svilupparsi. Ormone della vita, nelle Fattorie del Sangue diventa per mano dell’uomo ormone della morte. Passati i 120 giorni il sangue delle cavalle non contiene più il PMSG e non ha più nessuna utilità aziendale, per cui le cavalle vengono costrette ad abortire per essere di nuovo ingravidate e sfruttate. Il feto, già molto avanti nello sviluppo visto che la gestazione di una cavalla dura sui 330 giorni, muore in maniera molto sofferta.

Le cavalle che si indeboliscono per i continui prelievi di sangue e aborti non vengono affatto curate e aiutate. La morte nelle Fattorie del Sangue è affare quotidiano. Così ci racconta l’associazione che in Italia si occupa di protezione, tutela e diritti degli equidi, Italian Horse Protection (IHP) in un articolo illuminante https://www.horseprotection.it/it/news/17/3271/fixplan_-_il_caso_del_farmaco_prodotto_con_la_tortura_delle_cavalle_gravide_approda_in_parlamento.

 

Allevamenti intensivi

Il PMSG viene preso dall’azienda Syntex e inserito in un farmaco, il Fixplan. Ma perché tutto questo orrore? Per capirlo bisogna spostarsi negli allevamenti intensivi di suini, ovini e bovini nel resto del mondo. L’allevamento intensivo funziona con la stessa mentalità specista capitalista della Fattoria del Sangue, ovvero con il principio di massimizzazione dei profitti. Il PMSG infatti induce nelle femmine di questi altri animali il ritorno all’estro e quindi alla possibilità di essere ingravidate subito dopo avere partorito. Questo ottimizza la “produzione” di cuccioli e quindi di carne. Più carne, più profitti. Il ragionamento delle aziende in gioco è questo, né più né meno.

 

 La questione politica

Adesso la Syntex avrebbe chiesto all’Italia il permesso di commercializzare anche nel nostro paese il Fixplan. IHP non ci sta e lancia una petizione

VAI alla PETIZIONE: https://www.change.org/p/roberto-speranza-no-al-farmaco-prodotto-con-la-tortura-delle-cavalle-gravide?utm_content=cl_sharecopy_28259304_it-IT%3A0&recruiter=1191591942&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition

Alcuni onorevoli tra cui Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia), Patrizia Prestipino (PD) e Manfredi Potenti (Lega) hanno portato il caso in Parlamento con un’interrogazione, portando la richiesta dell’associazione di rifiutare la proposta di Syntex nel cuore della politica italiana.

L’Italia deve distinguersi e dire no al circuito della sofferenza, secondo IHP.

 

Ci sono alcune cose notevoli in questa situazione: il fatto che una questione etica che cerca di contrastare la legge del profitto, unica legge che muove le cose ormai, con il Dio Mercato che veglia su di noi, sia entrata in Parlamento è un grande passo avanti nella storia dell’animalismo del nostro paese. Che poi l’interrogazione sia bipartisan e comprenda anche parlamentari della Lega, un partito che dell’orgoglio specista ha fatto la sua bandiera, con il suo leader carismatico ritratto mentre bacia i salami di un salumificio (vedi foto), ci dà la misura della forza che le istanze animaliste e antispeciste ha raggiunto in Italia. Se anche la Lega ci accoglie nel suo seno allora la speranza di riuscire un giorno a smontare i circuiti della sofferenza, ovunque si trovino, non può e non deve morire.